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Martedì, 23 Luglio, 2024

Cooperative agricole: rinnovato il contratto di lavoro

Dopo una vertenza negoziale lunga e complessa, che ha visto anche una proclamazione dello stato di agitazione e un giorno di sciopero da parte degli operai, è stato sottoscritto l’accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale per i lavoratori delle cooperative e consorzi agricoli siglato da Confcooperative Fedagripesca, Legacoop Agroalimentare, Agci-Agrital con Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil.

L’accordo, che ha una vigenza di quattro anni con decorrenza dal primo gennaio 2024 al 31 dicembre 2027, prevede un aumento retributivo a regime di 170,00 euro al parametro 111,00. L’aumento sarà erogato in quattro trance.

In tema di welfare, sono state introdotte alcune modifiche tra le quali: al fine di aumentare le prestazioni di sanità integrativa, è previsto l’aumento, a decorrere dal 1° gennaio 2025, della contribuzione annua a carico dell’azienda al Filcoop Sanitario. L’aumento è pari a 48 euro annui per gli operai assunti a tempo indeterminato e di 34 euro/annui per quelli assunti a tempo determinato. Inoltre, sono state previste 8 ore/anno in favore dei genitori per l’inserimento all’asilo nido dei bambini 0-3. Ulteriori 8 ore/anno per l’assistenza del coniuge, figli e affini di 1grado in caso di ricovero o dimissioni in strutture sanitarie. Con l’introduzione dell’impegno alla promozione ed iniziative contro la violenza sulle donne si alza il livello di attenzione sul tema anche nelle aziende. Infine, in considerazione degli eventi calamitosi sempre più frequenti è stata prevista la possibilità di chiedere l’anticipazione di parte del TFR per far fronte ai bisogni immediati che i lavoratori potrebbero avere.

Il rinnovo contrattuale ha inteso coniugare da un lato l’interesse delle imprese associate, espressione di settori produttivi diversi, alle prese con le innumerevoli crisi di mercato, calamità naturali e aumento dei costi di produzione, con quelle dei lavoratori che hanno lamentato una forte diminuzione di potere di acquisto a seguito dell’inaspettato e repentino aumento dell’inflazione a partire dal 2022.