AGCI UMBRIA

  

Lunedì, 8 Novembre, 2021

FESTIVAL DELL’INCLUSIONE SOCIALE A POMEZIA

Organizzato il 6 e il 7 Novembre dalle Associazioni “Roma Open Lab”, Égalité, UNOE e l’Ente pro loco Lazio, ha visto la partecipazione di diversi Rappresentanti del mondo del Sociale, dell’Associazionismo e della cooperazione tra cui AGCI

Per capire fino in fondo cosa significhi “inclusione sociale”, bisogna avere la capacità di mettersi nei panni dell’altro, rivolgere uno sguardo profondo, sensibile e attento nei confronti delle cosiddette “diversità”.

Fare inclusione sociale vuol dire operare affinché ogni individuo abbia pari opportunità, indipendentemente dalla presenza di disabilità e/o povertà. Un ambiente è inclusivo quando le diversità fisiche, etniche e socioeconomiche vengono valorizzate, dando la possibilità di crescere, vivere dignitosamente in un sistema equo e coeso, nel rispetto delle differenze di ognuno e con pari opportunità.

Di questo e altro si è parlato durante il Festival dell’inclusione sociale, il 6 e il 7 Novembre a Pomezia, che ha visto la partecipazione di molti protagonisti del mondo del sociale, dell’associazionismo e della cooperazione tra cui AGCI, che di certo opera nei valori e nei principi dell’inclusione sociale. 

A rappresentare l’Associazione Generale delle Cooperative Italiane sono stati Antonio Lucidi, Presidente del Settore di AGCI “Ambiente e Sviluppo Urbano” e Gabriele Nardini, Presidente di AGCI Umbria.

L’architetto Lucidi, particolarmente attivo nell’ambito della rigenerazione urbana e dell’economia circolare, è intervenuto, nello specifico, parlando delle attività di Social Housing in generale e nelle varie declinazioni quali Co Housing, Senior Housing specificando che “il Social Housing si rivolge soprattutto alla cosiddetta “fascia grigia” della popolazione che include le persone che non sono sufficientemente povere per avere diritto a una casa popolare e non sono talmente ricche per poter acquistare o affittare un alloggio sul libero mercato. L’obiettivo principale dell’edilizia sociale è, dunque, fornire alloggi con buoni e ottimi standard di qualità, a canone calmierato. Il Social Housing è inoltre caratterizzato da progetti di tipo sociale, che hanno lo scopo di far nascere comunità e sviluppare l’integrazione, come ad esempio l’utilizzo di spazi e servizi comuni tra gli abitanti”.

Il dott. Nardini, che da anni opera nella valorizzazione del territorio, nella sua difesa e tutela, sostenendo progetti di cooperative basati sulla green economy e a favore della transizione ecologica, nel suo intervento ha sottolineato l’importanza delle cooperative di comunità, definendole “un modello d’inclusione e innovazione sociale, dove i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi e dove le ricadute positive dell’attività della cooperativa non coinvolgono solo i soci lavoratori, ma anche tutti i cittadini del territorio coinvolto, definiti appunto “soci utenti”. E’ un modello che crea sinergia e coesione mettendo a sistema le attività di singoli cittadini, imprese, associazioni e istituzioni, rispondendo così a diverse esigenze di mutualità. La nascita di una cooperativa di comunità è un evento positivo perché valorizza la centralità del capitale umano, soprattutto nelle zone marginali, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti, seguendo i principi della buona e sana cooperazione”.